ESPERIENZE

Un weekend nel nostro territorio

WEEK END ENO-GASTRONOMICO

Visita alla Cantina!

Le cantine più famose del Vulture con vini DOCG sono:

  • Le Cantine del Notaio
  • Elena Fucci
  • Agriturismo il Riccio un agriturismo a tutti gli effetti che ha partecipato anche ai 4 ristoranti di Alessandro Borghese a pochi km dal Castagneto per assaporare i prodotti tipici della nostra terra con una cucina a conduzione familiare in una location suggestiva.
  • Visita al Caseificio

WEEK END NATURALISTICO

  • Passeggiata nel bosco: i sentieri che ci sono intorno ai laghi di Monticchio con visita presso l’abbazia di San Michele
  • Trekking per panorama mozzafiato: escursione guidata alle pendici del Monte Vulture
  • Percorsi naturalistici presso e Cascate di San Fele

WEEK END ARTE E CULTURA

  • Il Mondo di Federico II e i suoi Castelli MELFI – VENOSA – LAGOPESOLE visite guidate nei Castelli più belli del Vulture Melfese
  • Venosa visita del Museo Nazionale e visita al Parco Archeologico dell’Imcompiuta
  • Matera Patrimonio dell’Unesco
  • La settimana Santa a Barile paese vicino a Melfi si svolge la rappresentazione legata al dramma sacro della Passione di Cristo, per le vie del paese. La Via Crucis.

WEEK END ADRENALINICO

Bisogna spostarsi verso il Capoluogo di Regione, Potenza:

  • Il famosissimo Volo dell’Angelo un cavo di acciaio che collega due splendidi Borghi Castelmezzano e Pietrapertosa nelle Dolomiti Lucane. Adrenalina pura con un dislivello di 130 mt ad una velocita di 110 km/h
  • Il Ponte tibetano detto “Ponte alla Luna” a Sasso di Castaldo 300 metri sospesi nel vuoto a 102 metri di altezza con arrivo allo Sky walk in vetro.
  • Esplorazioni Catacombe Ebraiche a Venosa

ATTRAZIONI DEL TERRITORIO

Nei dintorni

LAGHI DI MONTICCHIO E ABBAZIA DI SAN MICHELE

A pochi chilometri dall’hotel, proseguendo sulla statale 401, i laghi di Monticchio e la splendida Abbazia benedettina di S. Michele, rappresentano una delle mete turistiche più suggestive e ricercate della Basilicata.
All’interno dell’Abbazia il Museo di Storia Naturale del Vulture, dedicato alla storia del territorio, del vulcano spento dal 1300 anni e della Bramea europea, una farfalla notturna molto rara, presente in Europa solo nella zona del Vulture.
Notevoli anche i ruderi dell’Abbazia di S. Ippolito (XI-XII secolo).

VENOSA

L’antica Venusia è una delle cittadine più affascinanti del Vulture ed uno dei borghi più belli d’Italia. La patria del grande Quinto Orazio Flacco, uno dei maggiori poeti dell’epoca romana, ma anche del compositore rinascimentale Carlo Gesualdo da Venosa. Distesi lungo l’impianto urbano, si trovano gioielli artistici di inestimabile bellezza: dall’Abbazia della Santissima Trinità, con annessa chiesa dell’Incompiuta, al circostante parco archeologico romano, fino al castello di Pirro del Balzo, sede del Museo Archeologico Nazionale. Da non perdere, poi, la Cattedrale, la cosiddetta “Casa di Orazio”, il sito preistorico Paleolitico di Notarchirico, tra i più antichi d’Europa e risalente a circa 700mila anni fa. Una testimonianza di notevole interesse storico e archeologico del culto dei morti nell’antichità è costituita dalle Catacombe ebraico-cristiane che documentano la presenza di una consistente comunità ebraica tra il III e il IX secolo. Scavate nel tufo e articolate in diversi cunicoli, presentano numerosi graffiti ed epigrafi funerarie.

IL CASTELLO DI LAGOPESOLE

Domina da un’altura l’intera valle di Vitalba. Residenza di caccia dell’imperatore Federico II di Svevia, è una delle ultime residenze volute dall’imperatore in terra di Basilicata, realizzata tra il 1242 e il 1250. Sede di numerose attività culturali, si anima soprattuto nei mesi estivi con lo Spettacolo Multivisione “Il mondo di Federico II”.

CATTEDRALE DI ACERENZA

La cittadina di Acerenza, l’antica Acheruntia, è uno dei borghi più antichi della Basilicata e la sua Cattedrale romanica di S. Maria Assunta e S. Canio, risalente all’anno mille, rappresenta uno dei monumenti più prestigiosi della Basilicata.
All’interno sono presenti interessanti opere pittoriche: un polittico raffigurante la Madonna del Rosario, Quindici Misteri e SS. Domenico e Tommaso realizzato da Antonio Stabile nel 1583, i 4 affreschi del Chiostro realizzati da Giovanni Todisco di Abriola.

MELFI, VULTURE, BASILICATA

Terre d'Incanto

Antica capitale del regno normanno. Terra di confine fiera e austera. A due passi da tutto. In una terra così ricca di testimonianze storiche e archeologiche, l’antico è una presenza intensa, che si sente e si respira. Forse anche per questo, il silenzio e la contemplazione del paesaggio assumono in questo luogo una valenza profonda e subliminale.

In questi luoghi nacque il poeta latino Orazio ed il grande madrigalista Gesualdo da Venosa. Qui Federico II di Svevia ha lasciato testimonianze indelebili del suo amore e nel castello di Melfi, nel 1231, promulgò le Constitutiones Augustales, che avrebbero rivoluzionato l’impianto giuridico del tempo fino all’epoca moderna.
Melfi è stata sede di 5 concili papali, nel terzo del 1089 indetto da Papa Urbano II fu bandita la prima crociata in Terra Santa.

Terra di re, poeti e papi, ma anche terra di briganti, che dopo l’unità d’Italia rappresentarono l’unica speranza di riscatto per i contadini. Ma anche terra di tesori agroalimentari: dalle sorgenti di acque minerali, al potente aglianico del Vulture; dal pecorino di Filiano al Marroncino di Melfi (una castagna pregiata); dai salumi ai prodotti da forno.

Qui sopravvivono antiche tradizioni e sapori altrove dimenticati.

INDIETRO NEL TEMPO

A spasso nella storia

Il suggestivo borgo medievale della Città di Melfi, circondato da circa 4 chilometri di mura, rappresenta dal punto di vista monumentale e storico un esempio più unico che raro per il meridione d’Italia.
Vale la pena scoprirlo a piedi, girando e rigirando senza meta. Senza obiettivi, se non quello di salire, scendere, sostare, osservare, chiudere gli occhi. Vicoli, muretti, cortili, panni stesi, antri che ragalano squarci di vita vissuta.
E poi salire, salire ancora fino ad incontrare il maestoso castello normanno-svevo: un sogno fatto di pietra, luce e magia.
All‘interno l’importante Museo Archeologico Nazionale del Melfese che custodisce preziosi reperti del VII-III secolo avanti Cristo, oltre al Sarcofago di Rapolla, stupenda opera della seconda metà del II secolo proveniente dall’Asia Minore.
Scendendo dal castello, vale la pena una visita al Duomo dell’XI secolo con la facciata barocca rifatta nel 1723.
All’interno numerose tele del seicento, altari barocchi finemente intagliati e un bellissimo affresco del XIII secolo raffigurante una Madonna col Bambino nel braccio sinistro del transetto, da cui si accede al bel coro rinascimentale.
Suggestivo ed imponente il campanile normanno del 1153, alto 50 metri e dalla cui sommità è possibile ammirare un paesaggio spettacolare.

In Piazza Duomo c’è il Palazzo Vescovile. Al suo interno il Museo Diocesano. La vasta raccolta permanente presenta al piano terra oggetti di carattere liturgico (suppellettili, vasellame in argento e paramenti); al piano nobile le eleganti sale con affreschi settecenteschi e originari elementi d’arredo fanno da cornice a opere pittoriche, argenti e reliquiari in legno dorato e policromo. A due passi da Piazza Duomo c’è il Museo Civico di Palazzo Donadoni che ospita le opere dello scultore melfitano Poppa, una importante collezioni di dipinti del settecento e affreschi provenienti dalle Chiese rupestri del territorio di Melfi.
Da Piazza Duomo, scendendo per Corso Garibaldi, si incontra la Porta Venosina con la sua caratteristica forma ogivale, l’unica delle sei porte di accesso alla città che può essere ammirata in buono stato, risalente al periodo svevo.
Appena fuori città, la meravigliosa Cripta di S. Margherita, una cappella rupestre scavata nel tufo vulcanico, risalente al XIII secolo. Custodisce pregevoli affreschi di santi raffigurati in stile bizantino e in stile catalano, la vita ed il martirio di S. Margherita e il famoso “Monito dei morti” che sembra raffiguri l’imperatore Federico II di Svevia in abiti da falconiere con la sua famiglia.
Poco distante un altro gioiello: la Chiesa rupestre di Santa Lucia. All’interno dipinti del XIII secolo raffiguranti scene di vita della santa, oltra ad una Madonna col Bambino seduta su uno trono ricco di mosaici, in tipico stile bizantino.

Scegli la Camera che fa per te!

Il Castagneto Hotel offre una vasta gamma di camere, in modo da darti la possibilità di scegliere quella che più si addice al tuo periodo di relax